domenica 9 dicembre 2018

Jack lo Squartatore - articolo di TV Sorrisi e Canzoni, numero 43 del 1989 di Giovanni Pianetta

Nota: Riportiamo di seguito il testo integrale di un articolo pubblicato sul numero 43 di TV Sorrisi e Canzoni del 1989 scritto dal giornalista Giovanni Pianetta in occasione della messa in onda su Canale 5 del film Jack the Ripper (tradotto il italiano con La Vera Storia di Jack lo Squartatore) del 1988, con Michael Caine. L'articolo è da noi pubblicato con il permesso dell'autore Giovanni Pianetta che ringraziamo per la sua cortesia e disponibilità.


JACK LO SQUARTATORE


ESTATE 1888: UN UOMO SI AGGIRA PER LE STRADE DI LONDRA. PORTA UN MANTELLO NERO E UN CILINDRO: HA CON SÉ UNA BORSA E, DENTRO, UN COLTELLO AFFILATISSIMO.

Potremo finalmente vedere in Tv la pellicola girata due anni fa, con uno straordinario Michael Caine nel ruolo dell'ispettore Abberline, che fu incaricato delle indagini. Sebbene in caso non venne mai ufficialmente risolto, gli sceneggiatori, basandosi su documenti dell'epoca, si dicono convinti di aver scoperto chi fu l'orrendo criminale che, in 10 settimane, massacrò 5 prostitute per poi sparire nel nulla. Ce lo riveleranno nella sequenza finale.


Aiuto! Sta per tornare Jack lo Squartatore. Ma niente paura, approderò solo sul piccolo schermo, domenica 22 e lunedì 23 ottobre, in onda su Canale 5, e ci terrà inchiodati in poltrona, sequenza dopo sequenza, fino al clamoroso e inaspettato finale. Non sarà solamente la pelle d'oca alta due dita o la naturale voglia di dare una soluzione al giallo a tenerci avvinti, perché saremo altrettanto affascinati dall'accurata, meticolosa ricostruzione della Londra di fine secolo; quelle ricostruzioni storiche, per intenderci, in cui le produzioni inglesi sono maestre.

E ancor più in questa occasione, visto che, nonostante siano passati cento anni, le imprese di «Jack the Ripper», lo Squartatore appunto, come lui stesso si firmava, restano il caso più insoluto, misterioso e inquietante di tutta la storia del crimine in Inghilterra. E forse non silo d'Inghilterra.

All'epoca, tutta la stampa europea ne parlò; la questione divenne una questione di Stato. E non certo metaforicamente, come ben spiega il film. Basti pensare che numerosi personaggi coinvolti erano introdotti a corte e che, addirittura, corsero voci anche sul principe Alberto Vittorio, nipote della regina.

La storia di Jack ebbe ufficialmente inizio all'alba di venerdì 31 agosto 1888, quando una giovane prostituta alcolizzata venne rinvenuta sgozzata in una strada del quartiere di Whitechapel, il quartiere dei diseredati, nell'East End londinese.

A dir la verità, già in primavera due donne che «lavoravano» lungo i vicoli di Whitechapel erano state sgozzate, ma la polizia aveva pensato a una vendetta di protettori. A questo punto, però, fu chiaro a tutti che un solo omicida, armato di un micidiale coltello, s'aggirava nottetempo tra le bettole e gli innumerevoli bordelli del distretto, per adescare le sue vittime.

Pochi giorni dopo, l'8 settembre fu la volta di Annie Chapman a essere massacrata e orrendamente mutilata. Il 30 settembre, Jack fece l'«en plein»: venne sgozzata Elizabeth Stride e, sempre per strada, a 500 metri di distanza, ecco un altro cadavere, quello di Catherine Eddowes, completamente sventrato.

Le indagini, fin dall'inizio, furono affidate all'ispettore di Scotland Yard Frederick Abberline. Ma, mentre Londra era ormai preda di un'isteria crescente e mentre sorgevano «comitati di vigilanti», la polizia, in realtà, brancolava nel buio. Più di 600 poliziotti vennero mobilitati per seguire il caso; pare che la stessa regina Vittoria tempestasse di telegrammi lord Salisbury, il primo ministro. Eppure Jack non solo continuava a sfogare la sua follia, senza movente alcuno se non il suo personale odio verso le prostitute, ma addirittura mostrò la sua voglia di diventare un personaggio.

Subito dopo il primo omicidio, avviò una fitta corrispondenza con la polizia. Lettere spesso scritte col sangue, in cui dava dettagli delle sue atroci imprese, addirittura le anticipava, per poi concludere con la solita firma: «Jack the Ripper».

Un giorno, il capo dei vigilanti si vide recapitare per posta una scatolina con dentro un rene dell'ultima vittima e un messaggio personale: «Acchiappami se ti riesce!».

Come non pensare che, proprio in Italia, in quel di Firenze, cento anni dopo il fantasma di Jack si è «reincarnato» in qualcuno affetto dalla sua stessa follia? Come ricorderete, dopo l'ultimo omicidio avvenuto il 15 agosto del 1985 a San Casciano Val di Pesa (FI) contro due giovani turisti francesi, anche il mostro di Firenze, che aveva infierito con un coltello sul corpo dell'uccisa, inviò per posta un pezzo del suo corpo al sostituto procuratore della Repubblica che stava indagando sul quel [sic] duplice omicidio con un messaggio di aperta sfida.

Leggete cosa scrisse Jack: «Su e giù per la maledetta città / la polizia la caccia mi dà / ma è come voler vuotare / con un cappello il Tamigi o il mare. / Non ho tempo di dirvi perché / un assassino è nato in me / ma sappiate, e il tempo confermerà, / che sono un pilastro della società». Quest'ultimo verso fece pensare a qualche personaggio importante e si cominciò a dire che il nipote della regina, il giovane Alberto Vittorio, era un frequentatore dei bordelli di Whitechapel (e il pettegolezzo si rivelò fondato).

La notte del 9 novembre, Jack abborda la giovane Mary Jane Kelly e si fa portare nella sua stanzetta il mattino dopo quel posto è diventato un macello, purtroppo nel senso letterale del termine: sangue in abbondanza e il corpo di Mary Jane sventrato. Il capo della polizia rassegna le dimissioni. Ma, inaspettatamente, Jack scompare per sempre e le indagini, in maniera inesplicabile, si arrestano: scompaiono documenti, vengono distrutti appunti. Pare certo che qualcuno manovrò perché la vera identità del criminale non fosse mai scoperta.

Questo film Tv di David Wickes, costato ben 13 miliardi di lire, promette di svelare il segreto. Il regista, proprio nella prima sequenza, spiega di aver avuto accesso a fonti segrete, ma Scotland Yard lo ha smentito.

Quale che sia la verità, la pellicola è stata senz'altro uno dei modi con cui gli inglesi, che hanno il gusto del macabro, hanno «festeggiato» il centenario di quella spaventosa vicenda. Pensate che a Londra si può fare un tour dal titolo «Sulle orme di Jack», organizzato con tanto di guida, per le strade di Whitechapel. Intanto, altre ricostruzioni scritte sono arrivate in libreria, portando cosi a oltre 200 i volumi sul caso (i film sono già una ventina).

Manie britanniche a parte, godetevi questo straordinario Michael Caine nei panni di Abberline e non chiedetevi se il «suo» finale sia quello giusto. Nel dubbio, il mito continua.

venerdì 30 novembre 2018

Mark Sohn - Sherlock Holmes and the Whitechapel Murders

Tra i pastiche letterari più recenti che vedono Sherlock Holmes indagare sugli omicidi di Jack lo Squartatore si trova il romanzo di esordio dello scrittore britannico Mark Sohn intitolato Sherlock Holmes and the Whitechapel Murders pubblicato nel 2017. Del libro esiste anche una traduzione italiana pubblicata nel 2018 con il titolo Sherlock Holmes - L'assassino di Whitechapel.

Come è ovvio il racconto è narrato dal punto di vista del dottor Watson che accompagna Holmes nella sua indagine, lo spunto narrativo non è sicuramente originale visto che l'omicida di Whitechapel e il detective nato dalla fantasia di Arthur Conan Doyle si sono incontrati decine di volte in film e romanzi, tuttavia Mark Sohn riesce a dare un tocco di originalità alla sua opera aggiungendo alla trama una vasta cospirazione che è però molto lontana da quella reale o massonica che si trova spessissimo in questo tipo di fiction, come ad esempio nel celeberrimo film Murder By Decree del 1979. Sohn aggiunge anche una dose di violenza e depravazione che non trovano riscontro in nessun altra opera del genere. La figura di Holmes descritta dall'autore è comunque abbastanza aderente a quella dei romanzi del canone, con un Holmes in grado di ricorrere alle mani e all'azione per risolvere molte situazioni.

L'autore intreccia il lavoro di Holmes con quello della polizia vittoriana e tra i personaggi del romanzo troviamo infatti Donald Swanson, Robert Anderson e Frederick Abberline, i cui rapporti con Holmes sono spesso tesi. Sohn attinge anche da alcuni espedienti narrativi copiati dal film per la TV Jack the Ripper del 1988 con Michael Caine, come il fatto che non sia possibile coprire a piedi la distanza tra Berner Street (luogo dell'uccisione di Elizabeth Stride) e Mitre Square (luogo dell'uccisione di Catherine Eddowes) nel tempo che ebbe a disposizione l'assassino nella notte del double event e che questo comporti che gli assassini erano più persone che si spostavano con una carrozza (in realtà i due luoghi distano poco più di un chilometro, distanza che si percorre a piedi a passo normale in meno di un quarto d'ora).

In alcuni passi l'autore lascia andare un po' troppo la sua fantasia portando Holmes e Watson ad affrontare situazioni completamente assurde e proprio per questo il romanzo perde un po' di attrattiva, e la conclusione a cui giungono gli inquirenti è completamente irrealistica (anche se questo non è necessariamente un difetto, visto che si tratta comunque di un'opera di fantasia).

In sintesi questa prima opera di Mark Sohn, che ha all'attivo anche un secondo volume intitolato The Absentee Detective che vede ancora Sherlock Holmes protagonista, è un buon romanzo che regala qualche ora di divertimento e qualche spunto originale nonostante il tema sia stato utilizzato dagli autori apocrifi di Holmes innumerevoli volte. Tuttavia avrebbe potuto essere più breve togliendo qualche parte meno realistica; così resta un buon libro che sicuramente perde il confronto contro tanti altri usciti negli ultimi anni.

lunedì 19 novembre 2018

I sospettati della polizia dell'epoca vittoriana

Montague John Druitt

(15 agosto 1857 - primi di dicembre 1888) avvocato figlio di un medico, lavorava come supplente in una scuola del quartiere londinese di Blackheath. Il suo cadavere fu ritrovato nel Tamigi il 31 dicembre 1888 e l'autopsia stabilì che la morte risaliva a circa un mese prima, tuttavia in tasca gli fu trovato un biglietto ferroviario stampato l'1 dicembre 1888, pertanto la morte deve essere successiva a tale data. Oltre al biglietto, Druitt teneva in tasca delle pietre il che fa pensare che sia morto per suicidio. In realtà non esiste alcun motivo ragionevole per ritenere Montague John Druitt un sospettato a meno del fatto che è morto poco dopo l'omicidio di Mary Jane Kelly e quindi si spiegherebbe così l'improvvisa cessazione della serie di omicidi di Jack lo Squartatore. Tuttavia l'assenza di comportamenti violenti nella sua vita lo rende il più debole tra i sospettati dell'epoca vittoriana.

Michael Ostrog

(1833 - dopo il 1904) truffatore e ladro russo che ricorreva spesso all'uso di false identità con cui si fingeva un nobile o un medico nella marina russa. I motivi per cui fu sospettato sono che spesso si era spacciato per medico, e la polizia cercava un uomo che avesse conoscenze mediche e che ispirasse fiducia ai suoi interlocutori, e perché era stato rilasciato da un manicomio pochi mesi prima dell'inizio degli omicidi "canonici". Tuttavia Ostrog aveva 55 anni all'epoca degli omicidi ed essendo alto circa un metro e ottanta era troppo altro rispetto alle descrizioni dei testimoni. Inoltre, secondo quanto riportato dallo scrittore Philip Sugden nel suo volume The Complete History of Jack the Ripper del 1994, Ostrog era detenuto in Francia durante gli omicidi di Jack lo Squartatore. Anche in questo caso i sospetti sono molto deboli.

Aaron Kosminski

(11 settembre 1865 – 24 marzo 1919) barbiere polacco di origine ebraica, quindi abile nell'uso di rasoi e coltelli, aveva accesso a molte armi da taglio per via del suo lavoro. Il vicecommissario della polizia metropolitana di Londra Melville MacNaghten menziona nelle sue note un sospettato chiamato Kosminski, senza un primo nome. L'identificazione tra il Kosminki menzionato da MacNaghten e Aaron Kosminki avvenne solo nel 1987 grazie alle ricerche di Martin Fido per il suo volume The Crimes, Detection and Death of Jack the Ripper. Aaron Kosminki soffriva di schizofrenia e, secondo MacNaghten, aveva un profondo odio verso le donne e manie omicide. Kosminski fu rinchiuso nel manicomio di Colney Hatch nel 1891, quindi dopo l'omicidio di Alice McKenzie. Tuttavia una volta rinchiuso non manifestò comportamenti violenti verso altri, ma solo verso sé stesso oltre al rifiuto di lavarsi. Ad oggi Aaron Kosminski resta comunque uno dei più realistici sospettati degli omicidi di Jack lo Squartatore.

George Chapman

(nato con il nome di Seweryn Antonowicz Kłosowski: 14 dicembre 1865 – 7 aprile 1903) nato in Polonia ed emigrato tra il 1887 e il 1888 nel Regno Unito, dove assunse il nome di George Chapman. In Polonia studiò da medico, ma in Inghilterra visse come barbiere usando lo pseudonimo di Ludwig Schloski. Tra il 1897 e il 1902 uccise avvelenandole tre donne con cui viveva e che spacciava per sue mogli. Fu catturato nel 1902 da George Godley, che ebbe un ruolo di rilievo anche nelle indagini su Jack lo Squartatore, e fu impiccato nel 1903. Secondo Philip Sugden, Frederick Abberline riteneva che George Chapman fosse il vero colpevole, in quanto avrebbe detto a Godley dopo l'arresto You've got Jack the Ripper at last! (Hai catturato Jack lo Squartatore alla fine!), ma molti studiosi moderni dubitano che un assassino seriale possa cambiare il proprio modus operandi in modo così radicale.

lunedì 8 ottobre 2018

Paul Begg e John Bennett - The Complete and Essential Jack the Ripper

Paul Begg e John Bennett sono nomi ben noti nel mondo della ripperologia, i due autori nel 2013 hanno pubblicato il volume intitolato The Complete and Essential Jack the Ripper che come dice il titolo stesso vuole offrire una visione completa della vicenda del celebre assassino di Whitechapel.

Il libro è diviso in tre sezioni. La prima riassume i fatti storici come avvenuti, partendo dall'omicidio di Emma Smith nel 1888 fino a quello di Frances Coles nel 1891 passando ovviamente per le cinque vittime "canoniche". La seconda parte tratta le teorie sull'identità dell'assassino, partendo da quelle dell'epoca vittoriana fino alle ultime proposte dagli autori moderni. The Complete and Essential Jack the Ripper non propone versioni nuove né contenuti inediti, tuttavia ripercorre tutta la storia della ripperologia dalle origini fino alle ultime scoperte; per ogni decennio gli autori indicando quali sono i testi più significativi sull'argomento, risultando particolarmente utile anche a livello enciclopedico come sintesi delle fonti più autorevoli.

Con riferimento alle teorie del complotto reale, il libro contiene anche un utile dettaglio di carattere storico che spiega in quale contesto sia nato il complottismo di ogni genere. Secondo gli autori, infatti, le teorie della cospirazione hanno iniziato a diffondersi negli anni '70 quando si verificarono fatti a causa dei quali l'opinione pubblica iniziò a diffidare dei governi riconoscendo come questi possano inventare menzogne o nascondere la verità per coprire le proprie azioni nefaste, come nel caso del Watergate o la scomparsa di Lord Lucan, per portare un esempio verificatosi nel Regno Unito.

La terza e ultima parte narra della mitologia nata intorno alla figura di Jack lo Squartatore, spiegando come questo sia l'unico vero criminale della storia diventato un'icona horror. Quest'ultima sezione del libro tratta anche delle trasposizioni letterarie e cinematografiche delle gesta dello Squartatore e dei riferimenti nella musica e nei videogiochi al celebre assassino mai catturato.

Il volume di Bennett e Begg tratta tutti questi argomenti in modo completo ed esauriente, ma al contempo non entra in dettagli estremi (che si trovano comunque in altri testi dei medesimi autori) risultando così in un libro adatto sia ai neofiti, che non rischiano di perdersi nei dettagli, sia ai lettori che già conoscono i fatti di Whitechapel e che li vogliono approfondire.

In sintesi The Complete and Essential Jack the Ripper è un testo semplicemente perfetto che ha tutte le caratteristiche necessarie che lo rendono indispensabile nella biblioteca di chiunque sia interessato agli omicidi di Jack lo Squartatore.

lunedì 21 maggio 2018

Stephen Senise - False Flag: Jack the Ripper

Stephen Senise è un nome piuttosto nuovo nella ripperologia, avendo all'attivo un solo libro sul celebre Squartatore di cui sono state pubblicate due edizioni: la prima con il titolo di Jewbaiter Jack the Ripper: New Evidence and Theory è stata data alla stampa nel 2017, mentre la seconda rivista e ampliata, con nuovo titolo e copertina, è stata pubblicata nel 2018 con il titolo False Flag: Jack the Ripper.

Il libro dello scrittore australiano sviluppa, seguendo una pista inedita, la teoria secondo cui George Hutchinson, testimone chiave che vide Mary Kelly in compagnia di un uomo poco prima di essere uccisa, sarebbe il vero assassino. La testimonianza di Hutchinson nel caso di Miller's Court, su cui comunque ci sono molti dubbi, sarebbe servita solo ad allontanare i sospetti da sé.

Secondo Senise l'uomo avrebbe agito in modo da seminare indizi che puntassero verso un assassino ebreo, essendo in preda a un violento risentimento verso gli ebrei che al tempo erano una comunità numerosa nel malfamato East End londinese. Un punto fondamentale della teoria di Senise riguarda il graffito di Goulston Street che sarebbe stato scritto proprio dall'assassino al fine di aumentare l'odio dei londinesi verso gli ebrei.

Per spiegare la propria teoria, l'autore dedica un'ampia parte all'inizio del volume a descrivere le condizioni sociali dell'East End e a come la comunica ebraica abbia avuto un ruolo importante in tale decadimento, essendo oggetto di disprezzo e scetticismo da parte degli inglesi preoccupati dall'imponente immigrazione.

L'autore ipotizza che anche Ada Wilson, aggredita nella sua casa da un uomo mai identificato il 28 marzo del 1888, possa essere una vittima del celebre serial killer prima che questi sviluppasse il proprio noto modus operandi. Inoltre Senise sostiene che anche Alice McKenzie sia una vittima dello Squartatore e che dopo quest'ultimo gli omicidi si sono interrotti perché l'assassino scappò in Australia imbarcandosi da clandestino. L'autore basa questa ultima asserzione sul fatto che un uomo di nome George Hutchinson e corrispondente alla descrizione dell'omonimo testimone di Mary Kelly sbarcò nel Nuovo Galles del Sud su una nave salpata dal Regno Unito circa due mesi dopo la morte di Alice McKenzie.

Senise basa tutta la sua teoria su una ricerca estensiva dei documenti storici che ha condotto sia in Inghilterra, sia in Australia; l'autore dimostra inoltre un'approfondita conoscenza delle ricerche dei ripperologi che lo hanno preceduto e cita in numerosi punti il profilo dell'assassino redatto dall'agente speciale dell'FBI John Douglas nel 1988, dimostrandone in più occasioni l'aderenza con il caso di Hutchinson.

Ovviamente siamo ben lungi dal poter dichiarare chiuso il caso di Jack lo Squartatore, ma la teoria proposta da Stephen Senise è sicuramente interessante e merita di essere indagata e approfondita.


Link Amazon: False Flag: Jack the Ripper

venerdì 23 marzo 2018

Il profilo dello Squartatore secondo il medico Thomas Bond

Il 25 ottobre del 1888 il vicecapo della Metropolitan Police di Londra, Sir Robert Anderson, chiese al medico legale Thomas Bond di studiare le carte dei primi quattro omicidi "canonici" in modo da poter dare il proprio contributo alle indagini. Il medico rispose il 10 novembre dopo aver condotto l'autopsia sul cadavere di Mary Kelly, tracciando un profilo dell'assassino che tutt'oggi resta di grande interesse.

Pubblichiamo sul nostro blog la traduzione in italiano del profilo dell'assassino redatto da Thomas Bond.

giovedì 15 febbraio 2018

Lyndsay Faye - Dust and Shadow

Dust and Shadow è il romanzo di esordio della scrittrice americana Lyndsay Faye pubblicato nel 2009; il libro, di cui esiste anche un'edizione italiana intitolata Sherlock Holmes - Il mostro dell'East End, costituisce un racconto apocrifo che vede protagonista il celebre detective Sherlock Holmes alle prese con l'indagine su Jack lo Squartatore nella Londra vittoriana. Come nella tradizione del canone di Arthur Conan Doyle, il racconto è sotto forma di diario scritto dal Dr. Watson che assiste Holmes nelle sue indagini.

Watson e Holmes si muovono nella capitale inglese del 1888 tra Baker Street e Whitechapel, incontrano molti personaggi creati dalla fantasia dell'autrice (come Mary Ann Monk, amica di Polly Nichols che avrà un ruolo fondamentale nell'aiutare gli investigatori) e incontreranno numerose difficoltà, tra le quali il fatto che dopo il double event, durante il quale Holmes si infortuna cercando di rincorrere l'assassino, la stampa scandalistica diffonderà il sospetto che il celebre seria killer sia proprio l'investigatore. Alla fine i due scopriranno l'identità dello Squartatore che però non verrà divulgata e resterà nota solo alle persone che hanno partecipato alle ultime fasi dell'indagine.

Quella di Lyndsay Faye è una delle opere di narrativa sullo Squartatore più convincenti, la descrizione dei luoghi è molto efficace e lo è anche lo stile narrativo che ricalca con successo quello del creatore di Sherlock Holmes. La vicenda narrata non si discosta troppo dai veri eventi di Whitechapel dell'autunno del 1888 e questo è sicuramente un pregio del romanzo di Lyndsay Faye che non incappa negli errori che inficiano in gran parte altri romanzi dedicati allo Squartatore come il celebre A Study in Terror di Ellery Queen.

Dust and Shadow è quindi un romanzo che intrattiene e diverte, è un'ottimo esordio per una scrittrice che ad oggi ha all'attivo altri due romanzi su Sherlock Holmes, una rivistazione di Jane Eyre di Charlotte Brontë e una trilogia ambientata a New York del diciannovesimo secolo. Dust and Shadow sarà una piacevole scoperta, sia per gli appassionati di Sherlock Holmes sia per i ripperologi che vi troveranno un'opera di fiction di altissimo livello.

martedì 13 febbraio 2018

La profilazione geografica di Kim Rossmo

Nel 1996 il criminologo ed ex poliziotto canadese Kim Rossmo ha sviluppato una formula per il calcolo probabilistico della zona di residenza dei criminali seriali. La formula nella sua interezza è riportata dalla pagina di Wikipedia ad essa dedicata, senza addentrarci nei dettagli matematici della stessa è sufficiente considerare che Rossmo intende stabilire la zona dove un criminale seriale abita sulla base di due semplici assunzioni (ovviamente di carattere probabilistico e non perfettamente precise):

  1. i criminali seriali commettono i propri crimini in un'area che ha al centro la propria residenza;
  2. le immediate vicinanze della residenza vengono comunque evitate per evitare di incorrere in pericoli inutili.

Per chi fosse interessato ai dettagli matematici, la formula di Rossmo è spiegata in modo chiaro dal matematico italiano Paolo Caressa. La formula è implementata nel software Rigel prodotto dalla società informatica Environmental Criminology Research di cui Rossmo è uno dei fondatori.

Nell edizione del 2000 del suo volume Geographic Profiling, Kim Rossmo ha dedicato una sezione alla profilazione geografica di Jack lo Squartatore, il cui testo è disponibile anche sul sito web della Texas State University dove Rossmo insegna. Applicando la formula ai cinque omicidi canonici, Rossmo giunge alla conclusione che lo Squartatore abitasse nella zona evidenziata in questa immagine.


La zona a più alta probabilità si trova tra Flower and Dean Street and Thrawl Street. Nella Londra moderna lo Squartatore abiterebbe quindi tra Commercial Street e Brick Lane appena a nord di Whitechapel Road.

Il testo di Rossmo contiene in realtà almeno due errori grossolani: afferma che Mary Jane Kelly fosse incinta al momento della morte e che Elizabeth Stride non avesse il palato. Entrambe queste asserzioni sono sbagliate, ma ovviamente non inficiano il lavoro del criminologo.

E' ovvio che le conclusioni di Rossmo non possano essere considerate estremamente precise, anche perché in realtà l'esatto numero delle vittime di Jack lo Squartatore non è noto e quindi la sommatoria della formula più essere più lunga rispetto alle cinque vittime canoniche. Tuttavia lo studio del criminologo canadese avvalora la tesi analoga espressa dall'Agente Speciale dell'FBI John Douglas nel profilo dell'assassino redatto nel 1988 secondo cui lo Squartatore viveva o lavorava a Whitechapel.

Ovviamente prendendo atto dello studio di Rossmo il ventaglio dei sospettati resta molto ampio, ma almeno queste studio costituisce un'ulteriore confutazione delle teorie più sciocche e fantasiose, come quelle che incolpano il medico reale William Gull, il pittore Walter Sickert o il commerciante di Liverpool James Maybrick