lunedì 21 maggio 2018

Stephen Senise - False Flag: Jack the Ripper

Stephen Senise è un nome piuttosto nuovo nella ripperologia, avendo all'attivo un solo libro sul celebre Squartatore di cui sono state pubblicate due edizioni: la prima con il titolo di Jewbaiter Jack the Ripper: New Evidence and Theory è stata data alla stampa nel 2017, mentre la seconda rivista e ampliata, con nuovo titolo e copertina, è stata pubblicata nel 2018 con il titolo False Flag: Jack the Ripper.

Il libro dello scrittore australiano sviluppa, seguendo una pista inedita, la teoria secondo cui George Hutchinson, testimone chiave che vide Mary Kelly in compagnia di un uomo poco prima di essere uccisa, sarebbe il vero assassino. La testimonianza di Hutchinson nel caso di Miller's Court, su cui comunque ci sono molti dubbi, sarebbe servita solo ad allontanare i sospetti da sé.

Secondo Senise l'uomo avrebbe agito in modo da seminare indizi che puntassero verso un assassino ebreo, essendo in preda a un violento risentimento verso gli ebrei che al tempo erano una comunità numerosa nel malfamato East End londinese. Un punto fondamentale della teoria di Senise riguarda il graffito di Goulston Street che sarebbe stato scritto proprio dall'assassino al fine di aumentare l'odio dei londinesi verso gli ebrei.

Per spiegare la propria teoria, l'autore dedica un'ampia parte all'inizio del volume a descrivere le condizioni sociali dell'East End e a come la comunica ebraica abbia avuto un ruolo importante in tale decadimento, essendo oggetto di disprezzo e scetticismo da parte degli inglesi preoccupati dall'imponente immigrazione.

L'autore ipotizza che anche Ada Wilson, aggredita nella sua casa da un uomo mai identificato il 28 marzo del 1888, possa essere una vittima del celebre serial killer prima che questi sviluppasse il proprio noto modus operandi. Inoltre Senise sostiene che anche Alice McKenzie sia una vittima dello Squartatore e che dopo quest'ultimo gli omicidi si sono interrotti perché l'assassino scappò in Australia imbarcandosi da clandestino. L'autore basa questa ultima asserzione sul fatto che un uomo di nome George Hutchinson e corrispondente alla descrizione dell'omonimo testimone di Mary Kelly sbarcò nel Nuovo Galles del Sud su una nave salpata dal Regno Unito circa due mesi dopo la morte di Alice McKenzie.

Senise basa tutta la sua teoria su una ricerca estensiva dei documenti storici che ha condotto sia in Inghilterra, sia in Australia; l'autore dimostra inoltre un'approfondita conoscenza delle ricerche dei ripperologi che lo hanno preceduto e cita in numerosi punti il profilo dell'assassino redatto dall'agente speciale dell'FBI John Douglas nel 1988, dimostrandone in più occasioni l'aderenza con il caso di Hutchinson.

Ovviamente siamo ben lungi dal poter dichiarare chiuso il caso di Jack lo Squartatore, ma la teoria proposta da Stephen Senise è sicuramente interessante e merita di essere indagata e approfondita.


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