Gli articoli della Gazzetta Piemontese su Jack lo Squartatore

Il quotidiano torinese La Stampa mette a disposizione nell'archivio online tutte le copie del giornale pubblicate dal 1867 ad oggi. Nel 1888 il giornale si chiamava ancora Gazzetta Piemontese e pubblicò alcuni articoli sullo Squartatore, di cui di seguito riportiamo il testo.

Questa pagina è in continuo aggiornamento man mano che vengono trascritti gli articoli.

dal numero 249, giovedì-venerdì, 6-7 settembre 1888

I DELITTI DI LONDRA


Londra, 3 settembre.

(Nick Bottom) — Nello spazio di un anno tre orribili assassinii vennero perpetrati nelle vicinanze di Whitechapel, il quartiere dell'est di Londra in cui vivono agglomerati miseria, vizio e prostituzione. In tutti e tre lo vittime furono di quelle infelici che traggono il sostentamento vendendo le loro grazie al primo ladro o al primo briaco venuto, ai quali devono però mantenere il vizio dei loro Alfonsi perché purtroppo quella lurida genia vive e prospera anche in Whitechapel.

I tre delitti vennero commessi a 150 metri di distanza l'uno dall'altro, eppure la polizia, che esercita nei quartieri poveri la sua vigilanza con maggior diligenza che non faccia in altre località, non è stata ancora capace di scoprire il covo degli assassini, nonostante le più minute perquisizioni in tutte le taverne, le case sospette o gli alloggi pubblici da uno o due soldi per notte che pullulano nelle vicinanze dei docks.

La donna uccisa un anno fa cadde sotto un solo colpo, ma cosi bene aggiustato, che bastò a freddarla lì per lì. La seconda venne crivellata da trenta colpi di coltello non fa ancora un mese. La terza cadde vittima del ferro assassino venerdì mattina, allo spuntar del giorno, dopo essere stata veduta prendere una tazza di caffè ad un botteghino improvvisato, con un uomo che essa chiamava Gim [sic].

Un policeman di guardia trovò il corpo ancora caldo sui gradini di una casa, ove sembra, dalla poca quantità di sangue rinvenuto, che ivi sia stato trasportato subito dopo commesso l'atroce delitto.

Il medico della parrocchia, chiamato a visitare il cadavere, trovò una profonda ferita alla gola che correva da un orecchio all'altro; il ventre squarciato con un tremendo colpo di coltello e le interiora penzoloni, oltre a parecchie contusioni in varie altre parti. Dalla conformazione delle ferite i medici opinano che l'uccisore sia mancino, un dato che speriamo metterà presto la polizia sulle sue tracce.

La povera donna aveva oltre a quarant'anni, abbenché dimostrasse di avere appena appena varcata la trentina. In saccoccia non le si rinvenne un soldo, ma solo un piccolo pettine, un pezzetto di specchio rotto ed un fazzoletto senza nome. Dunque il furto non fu il movente del delitto; delitto che commosse l'intera cittadinanza per la sua cinica brutalità e per essere seguito cosi da vicino ad un altro atto di natura tanto nefanda. E questi moralisti parlano del coltello italiano! Oh! quanto ce ne sarebbe da dire.

Le versioni sull'origine del delitto sono varie; ma quella che trova maggior credenza per la qualità della vittima, il sito, l'ora o il modo con cui venne commesso, è che esso sia l'opera d'una banda di lenoni chiamata High Rip, che minacciano a colpi di coltello quelle disgraziate che non vogliono o non possono dar loro danaro.

La povera vittima era stata sino a qualche anno fa una modesta madre di famiglia, moglie ad un operaio stampatore, dal quale si divise per dissapori prodotti da gelosia.

Divisa dal marito, l'infelice donna errò di casa di ricovero in casa di ricovero; s'impiegò anche in qualità di donna da [incomprensibile] presso una famiglia del sobborgo, di dove però venne cacciata per ladronaggio. Finì poi, come finiscono la maggior parto di quelle femmine, nei quartieri luridi ed infetti, frequentati dalla schiuma dei ladri e dei viziosi.

All'inchiesta fatta per ordine delle autorità furono presenti il padre della vittima, il divorziato marito e i figli, uno dei quali di circa vent'anni che abita col nonno; gli altri vivono col padre, che pare conviva adesso con un'altra donna.

Tutti identificarono il cadavere per quello della rispettiva figlia, moglie o madre. Come dissi, la Polizia non ha sinora potuto scoprirò il bandolo. Il pubblico e la Stampa si meravigliano che delitti di tale barbara natura possano venire perpetrati così di sovente, quasi sotto gli occhi delle stesse autorità, senza che esse sappiano mettere la mano addosso agli assassini.

Tutto fa credere però che questa volta il consumatore dell'atroce delitto, che la Polizia, dicono, vorrebbe autore anche degli altri due, cadrà nelle unghie della giustizia.


dal numero 266, lunedì-martedì, 24-25 settembre 1888

Il malumore contro la polizia in Inghilterra.


Londra, 22 settembre.

(Nick-Bottom) — Monta, monta ogni dì più che è una vera disperazione pel Governo, a cui i figli suoi più fedeli domandano perentoriamente lo sfratto del ministro dell'interno, causa, aggiungono, del disordine che regna a Scotland Yard (Ufficio centrale della polizia metropolitana) in ogni ramo del servizio, ma in ispecie in quello dei dectetives [sic].

Abbiamo tutti imparato sino da fanciulli, leggendo i romanzi, come i dectetives [sic] inglesi fossero famosi per iscoprire ladri, assassini e genia simile.

Ebbene, con una nomea rubata, i delitti a Londra si succedono con una rapidità vertiginosa; innocenti persone vengono scannate sulle pubbliche strade dei quartieri poveri; gli assassinii si susseguono con regolarità e vengono commessi con tanta maggior sfrontatezza quanto minore è l'abilità della polizia nello scoprirne gli autori.

Nell'East-End regna un vero panico, che l'inettezza delle autorità non serve certo a calmare. Tutti domandano un pronto e radicale rimedio; alcuni chiedono apertamente che col ministro se ne vada anche il capo della polizia, il quale avendo cercato di militarizzare il Corpo, lo ha privato di quelle qualità che ognuno gli riconosceva. Nel frattempo gli assassini e i ladri tripudiano!


dal numero 273, lunedì-martedì, 1-2 ottobre 1888

I delitti di Londra


Donne assassinate per averne i visceri.


Londra, 28 settembre.

(Nick-Bottom) — Non è un tema piacevole, né pei lettori, né per me; pure di ben poco altro si scrive, e di null'altro si parla; sì che per dovere di cronista fedele m'è giocoforza il tenervene parola.

L'eccidio di quattro donne, quattro disgraziate, tanto povere da essere prive persino dei pochi soldi per assicurarsi un letto nella notte, e tutte e quattro nello stesso quartiere, ha destato, come non ci vuole uno sforzo per comprenderlo, una penosa impressione, un raccapriccio generale, ed una dolorosa incertezza nelle autorità responsabili, per la sicurezza del loro posto.

Come vi ho scritto a suo tempo, s'è cercato di rintracciare l'origine dei delitti in vari modi. Si credette dapprima che gli assassini appartenessero agli Alfonsi di Whitechapel, e si basava l'asserzione dal fatto che la prima delle quattro vittime aveva avuto tempo bastante, prima di esalare l'anima, di dire che era stata aggredita da un gruppo di uomini di malo affare. Poi s'è detto, allorquando la seconda infelice morì crivellata con trentanove colpi di arma da taglio (che poteva essere stata tanto una baionetta, quanto un paio di forbici), che il movente dell'assassinio fosse stata gelosia di donne.

Dopo la scamatura della terza si attribuì il delitto ad un pazzo, probabilmente un macellaio, perché la natura delle ferite dimostrava una mano rozza sì, ma esperta nell'uso del coltello. Una tale supposizione venne avvalorata dal quarto assassinio, i cui tristi particolari vi ho riferito a suo tempo. Nel frattempo la Polizia si mostrava più inetta che mai; essa andava mettendo le mani a destra od a sinistra, su questo o su quello, senza dati positivi, senza traccie ancorché lontane. Fu allora che il malumore del pubblico prese salde radici, al punto che, come vi ho scritto pochi giorni sono, si domanda perentoriamente al Governo la dimissione del ministro dell'interno e del capo della Polizia Metropolitana. Che il marchese di Salisbury giunga sino a punire collo sfratto il protetto di lord Churchill, non lo si crede, ma lo si spera; si pensa però che un rimedio radicale sia imperiosamente chiesto dalle tristi circostanze, tanto più se la Polizia, a cui il Coroner (ufficiale civile incaricato dell' esame post mortem e dell'inchiesta) ha dato in mano un bandolo eccellente, non riesce a scoprire il colpevole od i colpevoli.

Il bandolo è il seguente, che forma il motivo principale dell'odierna mia lettera.

Dalle investigazioni fatte dopo l'assassinio della disgraziata agli ultimi di agosto e di quella ai primi del corrente è risultato che alla prima si è tentato di strappare l'utero dopo avere scientificamente aperto il ventre, alla seconda lo si è non solo strappato, ma asportato, rubato. Nell'uno dei casi l'assassino è stato probabilmente interrotto nell'opera sua inumana che commise sulla pubblica via; nel secondo il ladro di visceri (che pare sia sempre lo stesso individuo) cercò un sito più tranquillo; una corte oscura dietro un passaggio più oscuro ancora.

Si è venuto a scoprire anche che uno scienziato americano aveva chiesto qualche mese fa ai principali ospedali se gli potevano fornire degli uteri tolti da donne appena morte, perché egli li desiderava in condizioni simili, dovendo accompagnare un suo scritto su certe malattie dell'utero da uno di quei visceri e non dai soliti disegni. Gli ospedali rifiutarono, nonostante che il medico americano avesse offerto cinquecento franchi per ogni viscero in quella specifica condizione.

Ora se si connette la ricerca e l'offerta generosa dello scienziato coll'estirpazione dell'utero in una delle vittime o col tentato furto nell'altra, dice il Coroner, non si deve essere lontani dallo scoprire il od i perpetratori dei delitti.

Chi è lo scienziato americano? Chi è l'operatore? Alla Polizia sta ora il dirci l'ultima parola su questi drammi orribili che hanno funestato la città da oltre un mese.

A ciò aggiungete che una quindicina di giorni fa venne scoperto nel Tamigi un braccio di una giovane donna, e che stanotte se n'è scoperto un secondo. Ed a questo ancora, che una ragazza di 23 anni, presso a Durham, nel nord dell'Inghilterra, venne mutilata come le vittime di Whitechapel - e in nessuno dei casi si è stati capaci di scoprire gli assassini.

Ieri un lavorante irlandese di nascita, s'è consegnato all'autorità come autore dell'ultimo assassinio in Whitechapel, ma pochi credono alla sua identità, e la Polizia meno degli altri, poiché i connotati non corrispondono affatto a quelli dell'uomo che molti testimoni dicono d'aver veduto assieme alla vittima un paio d'ore prima del delitto, o ai connotati divulgati dalla Polizia. Di più, il self-acuser [sic] era brinco. Passiamo, come vedete, di mistero in mistero, con una caleidoscopica ondata di sangue che mette i brividi o perturba le menti.

Quando mai la si farà finita?


dal numero 274, martedì-mercoledì, 2-3 ottobre 1888

misteriosi assassinii di Londra.


I malumori contro la polizia.


LONDRA (Nostro telegr. — Ed. sera), 1, ore 9,55 ant. — Il panico prodotto dai ripetuti orribili delitti commessi nell'East-End e di cui vi ho parlato nella mia corrispondenza viene aumentato ancora dalla disparizione di due altre donne pubbliche di 35 e 40 anni. Quelle disgraziate vennero orrendamente mutilate e le loro interiora furono sparse. Questi altri terribili assassinii sono avvenuti sabato notte. La polizia si mostra impotente a scoprire i colpevoli. I quartieri orientali della città sono in stato di eccitamento grande. Tutti chiedono provvedimenti; la polizia è decisa a far di tutto per scoprire gli assassini. Ieri si tennero parecchi meetings. Le risoluzioni adottate dicono che il ministro dell'interno e il capo della polizia municipale devono dimettersi per cedere il posto a uomini che sappiano impedire i crimini selvaggi di cui Londra attualmente è teatro. I giornali coi particolari degli assassinii vanno a ruba.


dal numero 275, mercoledì-giovedì, 3-4 ottobre 1888

Gli assassinii di Londra.


LONDRA (Ag. Stef. — Ed. sera), 2. — Il Lord Mayor offrì una ricompensa di cinquecento sterline per la scoperta dell'assassinio di Whitechapel.
LONDRA (Ag. Stef. — Ed. giorno), 2. — Gli operai occupati alla demolizione del teatro dell'Opera presso il Parlamento scoprirono nel pomeriggio un cadavere mutilato a cui mancavano la testa, le braccia e le gambe.


dal numero 316, martedì-mercoledì, 13-14 novembre 1888

Un nuovo atroce delitto a Londra


Londra,- 10 novembre.

(Nick-Bottom) — Ancora un'altra vittima; la settima; e, come nei sei terribili casi precedenti, nessuna traccia del mostro. La polizia è sempre impotente.

Sul fatto orribile che ha funestato ieri la città corrono due versioni: la prima che l'atroce delitto sia stato commesso di notte; la seconda che la povera vittima fosse ancora viva, perché veduta da varie persone, ieri mattina tra lo otto e le dieci.

Considerato la località, la classe delle persone che l'abitano e le loro non sempre moderate abitudini, si dà poca credenza alla seconda versione, abbenché aggiungano che un bambino di sei anni, figlio della povera mutilata, potrebbe dire come fosse stato mandato a fare una commissione dall'uomo che entrò in casa con sua madre poco dopo le otto del mattino. Ma come indurre un bambino così giovane a porgere testimonianza, od anche se la porgesse come poterne formare una base di prova?

I più credono, e la polizia pare condivida la credenza, che l'assassinio venne perpetrato tranquillamente nel cuore della notte, offrendo così al carnefice l'egida dell'oscurità per mettersi al sicuro.

Questo settimo delitto, di cui ancora una volta è vittima un'infelice donna pubblica, è stato condotto a termine con maggior sangue freddo del solito e con un'impudenza da far fremere.

La donna non venne, come la altre, uccisa sulla pubblica via; ma in una stanza da lei occupata al piano terreno di una casa in una strada oscura e deserta, frequentata da donne della sua classe, che devono pagare il fitto dei loro tuguri ogni mattina prima di uscire.

Fu appunto perché la donna, che contava appena 24 anni, non aveva pagato il fitto da vari giorni, che il delitto venne scoperto ieri mattina alle undici, quando il garzone del fruttivendolo, proprietario della casa, bussò alla porta per ordine del suo padrone; chiedendo danaro. Nessuno rispose. La porta era chiusa al di fuori. Eppure gli altri inquilini dicevano che la donna non era uscita. Il garzone scalò la finestra, e scappò inorridito allo spettacolo orrendo che gli si porse alla vista. Sul povero letto stava distesa la donna — o per meglio dire quello che rimaneva della donna — ignuda. La testa recisa dal tronco, un braccio penzolone attaccato dalla sola pelle, il ventre aperto, il fegato tra le coscie [sic], dalle quali ora stata staccata la carne e sparsa sul tavolino, su cui si vedevano pure le due mammelle recise e gli altri organi, le budella intorno al letto, una mano entrò la cavità del ventre, il naso reciso, e così le orecchie e la pelle del volto.

Chi è questo demonio in carne ed ossa che si diletta a tagliuzzare cosi le donne pubbliche di White-Chapel con una scienza da macellaio ? Ecco il mistero; mistero che fa impazzire la Polizia impotente o getta nello spasimo e nella costernazione gli abitanti dei quartieri poveri di Londra. Nessuno l'ha veduto, nessuno sa fornire intorno a lui la più piccola traccia — nulla, nulla — il mistero più assoluto e desolante.

Si è notato che i recenti delitti a White-Chapel furono commessi sempre tra il venerdì e la domenica, ed appunto tra il venerdì e la domenica arrivano nel Tamigi i battelli che portano gli animali dal continente, i quali battelli ripartono per solito il lunedì. Che l'assassino sia uno dei macellai viaggianti avanti e indietro il canale della Manica? E chi lo può dire? Se anche l'assassino è uno di costoro, egli dove per certo avere complici, perché se vive a bordo, dove va a cambiarsi di panni e dove caccia la roba ? Dicono, e con una certa logica, che ad un macellaio non gli si guarda pel sottile se è imbrattato di sangue. Verissimo, ma allora come si spiega che al momento dei delitti non s'è mai riscontrato per la strada un macellaio in funzione?

La folla che assediava i dintorni della strada ove la donna fu uccisa raccontava che la Polizia aveva permesso l'uso dei segugi per correre sulle tracce dell'assassino. S'e più tardi verificato che ciò non era, e che la proibizione al pubblico di entrare nelle vicinanze ora dovuta alle precauzioni richieste dalla circostanza, cioè il rilievo della località, la fotografia della vittima ed altro. Como è facile immaginare, la popolazione è eccitatissima, e coloro che passano da White-Chapel o che hanno la disgrazia di aver l'aria d'un forestiero, o l'aspetto un po' strano, sono minacciati da una accoglienza tutt'altro che amichevole.

Ieri la Polizia ha dovuto salvarne più d'uno; se no chi sa come li avrebbe trattati la folla forsennata dallo spavento o dal dolore. Si diceva stamane che un arresto importantissimo sia stato fatto. Pur troppo c'è da temere che sia uno dei soliti fiaschi della Polizia.


dal numero 325, giovedì-venerdì, 22-23 novembre 1888

Un altro delitto di Jack the Ripper?!


LONDRA (Ag. Stef. — Ed. mattino), 21. - Oggi era corsa voce che il cadavere di un'altra donna, assassinata e mutilata come le precedenti, fosse stato rinvenuto stamane a White-Chapel, il noto quartiere che da parecchio tempo è teatro degli orribili assassinii del misterioso Jack the Ripper. La Polizia rettifica la notizia cosi: « Una donna, chiamata Farmer, accompagnata da un uomo, prese in affitto una camera in White-Chapel. Stamane udironsi alcune grida nella stanza; l'uomo ne uscì precipitosamente; la donna ne uscì pure, ferita alla gola non gravemente. Risulta che l'individuo non potè consumare l'assassinio, causa le grida dolla donna. »
LONDRA (Ag. Stef. — Ed. mattino), 21. — Il delitto di stamane ha nessun rapporto coi crimini precedenti di White-Chapel.

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