Il profilo di Jack lo Squartatore dell'agente speciale dell'FBI John Douglas

Nota della redazione: Il testo riportato di seguito è la traduzione italiana del profilo di Jack lo Squartatore scritto nel 1988 dall'agente speciale dell'FBI John Douglas per la realizzazione del documentario "The Secret Identity of Jack the Ripper". Il presente testo è stato tradotto e pubblicato con il permesso dell'autore.


6 luglio 1988


Sospetto ignoto; noto anche come Jack lo Squartatore

Serie di omicidi

Londra, Inghilterra

1888

NCAVC – Omicidio (Analisi criminale investigativa)


La seguente analisi criminale investigativa è stata preparata dall'agente speciale supervisore John E. Douglas, del Centro Nazionale per l’Analisi del Crimine Violento (NCAVC) dell’FBI. Su richiesta della Cosgrove-Meurer Production, all'agente speciale Douglas è stato chiesto di preparare un’analisi su un caso di omicidio seriale accaduto in Inghilterra cento anni fa. Questo caso storico era noto come “Jack lo Squartatore”.

All'agente speciale Douglas è stato fornito il contesto di base relativo ad ogni caso; comunque, deve essere notato che la tecnologia forense e le altre tecniche investigative che conosciamo oggi non esistevano un secolo fa. I rapporti degli esami medici erano incompleti, le fotografie sulla scena del crimine venivano fatte di rado, e i rapporti della polizia investigativa non riflettono il livello di dettaglio di oggi.

Quando un caso è sottoposto all’analisi investigativa l’affidabilità e la validità dell’analisi complessiva sono legati alla completezza mostrata dagli esaminatori medici, dai tecnici, dagli investigatori, etc. Anche se il materiale fornito non era completo come nei casi sottoposti oggi ad agenzie di investigazione molto più sofisticate, l’agente Douglas ha riempito le informazioni mancanti facendo le assunzioni più probabili.

L’analisi riguarderà le seguenti aree: vittimologia o profilo delle vittime; risultati degli esami medici; analisi del crimine e della scena del crimine; tratti e caratteristiche dell’aggressore; modello di comportamento pre e post attacco; tecniche investigative e/o proattive; suggerimenti sugli interrogatori.

Piuttosto che studiare ogni omicidio separatamente; i commenti dell’agente Douglas riguarderanno la completa serie di omicidi nella sua interezza.


Vittimologia


In ogni omicidio, la vittima era una prostituta con reputazione di essere una bevitrice piuttosto pesante. Questi due ingredienti pongono la vittima nella categoria “ad alto rischio”. Con “ad alto rischio”, definiamo qualcuno che è molto probabile diventi vittima di un crimine violento. Da un punto di vista investigativo, questo rende le cose estremamente difficili nello sviluppare sospetti logici. Da un punto di vista forense, se fosse stata raccolta una qualunque evidenza come capelli e fibre, sperma, etc., gli inquirenti non avrebbero saputo con certezza se queste evidenze venivano davvero dal soggetto.

Cento anni fa, la prostituzione non era organizzata come lo è oggi, dove esistono i protettori che controllano, sorvegliano e difendono le loro zone. All’epoca di “Jack lo Squartatore”, le donne lavoravano in modo indipendente. Una prostituta che bevesse pesantemente era in cerca di guai. Sospettiamo che ci fossero molti casi di queste donne aggredite fisicamente, stuprate e derubate.

Le prostitute cento anni fa non si vestivano in modo diverso dalle altre donne dell’epoca. Nella maggioranza dei casi, svolgevano i propri “servizi” in vicoli bui o in dormitori a basso costo. Le prostitute aggredite da Jack lo Squartatore avevano circa il doppio degli anni delle prostitute che adescano oggi. Non erano particolarmente attraenti e a parte l’età non avevano particolari aspetti in comune. (Va notato che l’ultima vittima aveva 25 anni).

Le vittime di “Jack lo Squartatore” sono state scelte perché erano facilmente disponibili. Jack lo Squartatore non ha dovuto iniziare il contatto. Questo veniva fatto per lui dalla prostituta. Questa è una caratteristica importante in un caso come questo e sarà discusso in seguito in questa analisi nel paragrafo “Tratti e caratteristiche dell’assalitore”.


Esame medico


Come affermato in precedenza, gli esami medici condotti al tempo non erano molto approfonditi se confrontati alle autopsie svolte dai patologi forensi esperti di oggi. Ciò nonostante, anche in alcune zone degli Stati Uniti di oggi, gli esami autoptici non incontrano le aspettative.

Le prime aree notate in questa analisi sono le seguenti:


  1. Nessuna evidenza di violenza sessuale
  2. L’aggressore ha ucciso le vittime rapidamente
  3. L’aggressore è stato in grado di mantenere il controllo delle vittime durante l’"attacco a sorpresa" iniziale
  4. L’aggressore ha rimosso organi (i.e., rene, vagina, naso) ad alcune delle vittime, dimostrando una certa competenza di anatomia
  5. Nessuna evidenza di tortura fisica prima della morte
  6. Mutilazione postmortem
  7. Possibile strangolamento manuale
  8. Il sangue delle vittime era concentrato in zone piccole
  9. Degli anelli sono stati sottratti a una delle vittime
  10. L’ultima vittima che è stata uccisa al chiuso è stata la più mutilata. L’aggressore ha passato molto tempo sulla scena
  11. Gli omicidi furono compiuti nelle prime ore della mattina

I rilevamenti delle autopsie sopra elencati contribuiranno all’intera analisi dell’assassino che sarà affrontata più avanti in questo documento.


Analisi del crimine e della scena del crimine


Con l’eccezione dell’ultimo caso, tutte le vittime sono state uccise all'aperto. Tutte le vittime sono state uccise velocemente, con la vittima che ha subito una mutilazione postmortem. Tutti gli omicidi sono stati commessi entro quattrocento metri l’uno dall'altro e sono avvenuti di venerdì, sabato o domenica nelle prima ore del mattino. Dopo il primo omicidio a Whitechapel Station, il soggetto si è spostato leggermente all'interno della città (quattrocento metri). Tracciando una linea ad unire le scene del crimine numero 2, 3, 4 e 5 si ottiene un triangolo. Questo è osservabile anche in altri tipi di crimine seriale. Questa configurazione triangolare è vista come una zona di comfort secondaria per lo Squartatore. Questo movimento si verifica quando il soggetto ritiene che l’indagine si stia intensificando nella sua zona di comfort primaria. La zona di comfort primaria era la zona del primo omicidio nelle vicinanze di Whitechapel Station. E’ opinione di chi scrive che ci siano stati altri attacchi nella zona di Whitechapel che non sono stati riportati o per qualche motivo non sono stati considerati dalle autorità come crimini di Jack lo Squartatore.

Alcuni criminologi e scienziati del comportamento hanno scritto in passato che i soggetti mantengono il loro modus operandi e che questo collega i cosiddetti “signature crimes”. Questa conclusione è scorretta. Un soggetto cambierà il suo modus operandi con l’acquisizione di maggiore esperienza. Questo è comportamento appreso. In ogni caso, il desiderio e la necessità personale del soggetto sono espressi nell'aspetto rituale di un crimine. Il rituale è qualcosa che lui deve sempre fare perché è l’azione che scaturisce dalla fantasia. Nel caso di Jack lo Squartatore, la selezione delle vittime, l’approccio, il metodo iniziale di attacco sono il suo modus operandi. Ciò che accade dopo è il rituale. Il rituale può diventare più elaborato come nel caso dell’ultimo omicidio. Qui, lo Squartatore ha avuto tempo di sfogare le proprie fantasie. Da investigatori, non dobbiamo per forza attenderci gli stessi tipi di omicidio in futuro, specialmente se le vittime seguenti sono uccise all'aperto. Di nuovo, non avrebbe tempo di compiere tutte le sue fantasie e di conseguenza la mutilazione non sarebbe così avanzata.


Presunte comunicazioni ricevute dallo Squartatore


Un altro aspetto di questo caso che vale la pena menzionare sono le presunte comunicazioni ricevute da Jack lo Squartatore. E’ piuttosto raro che un assassino seriale di questo tipo comunichi con la polizia, con i media, con la famiglia, etc. Quando comunicano, di solito forniscono informazioni specifiche relative al crimine che sono noti solo a loro. Inoltre, di solito forniscono informazioni relative alla motivazione dell’aver commesso un crimine così orribile. E’ mia opinione che questa serie di omicidi non sia stata compiuta da qualcuno che ha intrapreso una sfida contro gli inquirenti. Sebbene l’assassino sapeva che avrebbe ottenuto l’attenzione nazionale e pubblicità internazionale, questo non era il suo scopo primario.

In sintesi, non metterei enfasi sulle comunicazioni durante questa indagine. Comunque, svilupperò una tecnica investigativa tenendo a mente lo scopo di identificare l’autore delle comunicazioni.


Tratti e caratteristiche dell’assalitore


Questi omicidi sono definiti omicidi per libidine. Roy Hazelwood ed io anni fa scrivemmo un articolo che apparve sul Law Enforcement Bulletin dell’FBI. La parola “libidine” non significa amore né ha significati sessuali, al di fuori del fatto che il soggetto attacca le parti genitali delle vittime. L’area vaginale e il seno sono il punto focale dell’attacco contro una donna e il pene e lo scroto sono l’area a cui indirizza il proprio attacco un aggressore uomo. In genere, gli uomini che sono attaccati in questo modo sono vittime che erano coinvolte in una relazione omosessuale.

Non ho avuto esperienze di assassini seriali donne che compissero omicidi per libidine né nelle mie ricerche né nei casi ricevuti al NCAVC. E’ per questo motivo che Jack lo Squartatore era un uomo. Era di razza bianca per via del fatto che la razza bianca era predominante nei luoghi delle scene del crimine, e in generale crimini di questo tipo sono intrarazziali.

L’età di inizio per questo tipo di omicidi è generalmente tra i 25 e i 30 anni. Basandoci sull’alto livello di psicopatologia mostrata sulla scena, l’abilità del soggetto di conversare con la vittima fino a quando trova un luogo adatto, la capacità di non essere scoperto lo pongono nella fascia di età tra il 28 e i 36 anni. Va comunque notato che l’età è una caratteristica difficile da categorizzare e di conseguenza non elimineremmo un buon sospettato solo sulla base dell’età.

Questo assalitore non ha un aspetto diverso dall'ordinario. In ogni caso, gli abiti che indossa quando commette le aggressioni non sono i suoi indumenti abituali. Vuole trasmettere alle donne che non hanno sospetti (prostitute) che ha soldi; di conseguenza questo lo solleva dal dover iniziare il contatto.

Viene da una famiglia in cui è stato cresciuto da una madre dominante e un padre passivo e/o assente. Con ogni probabilità, sua madre beveva pesantemente e gradiva la compagnia di molti uomini. Come risultato, lui non ha potuto ricevere solide attenzioni e il contatto con stabili modelli di comportamento adulti. In conseguenza, divenne isolato socialmente e sviluppò una risposta emotiva debole verso gli altri uomini. Divenne asociale, preferendo la solitudine. La sua rabbia divenne internalizzata e in gioventù espresse le sue emozioni distruttive represse appiccando incendi o torturando piccoli animali. Perpetrando questi atti, scoprì aree ingrandite di dominio, potere e controllo e imparò come continuare gli atti di violenza distruttiva senza essere scoperto o punito.

Crescendo, la sua fantasia ha sviluppato una forte componente che includeva dominazione, crudeltà e mutilazione di donne. Ci aspetteremmo di trovare evidenza di queste violente fantasie distruttive nei suoi scritti così come in disegni di donne che vengono mutilate.

Come lavoro, cercherebbe una posizione in cui potrebbe lavorare da solo e indirettamente sperimentare le sue fantasie distruttive. Questo impiego include il lavoro da macellaio, assistente del becchino, assistente del medico legale o assistente ospedaliero. E’ impiegato da lunedì a venerdì e il venerdì sera, il sabato e la domenica non lavora. Porta un coltello per difesa personale; in caso in cui venisse attaccato, sarebbe pronto.

Questo pensiero di tipo paranoide è in parte giustificato dalla scarsa immagine che ha di sé stesso. Ci aspetteremmo che abbia qualche tipo di deformità fisica. Anche se non grave, lui la ritiene psicologicamente bloccante. Cercheremmo qualcuno sopra o sotto la media in altezza e/o peso. Potrebbe avere problemi nel parlare, essere sfregiato, malato fisicamente o menomato.

Non ci aspettiamo che questo tipo di aggressore sia sposato. Se fosse stato sposato in passato, sarebbe stato con qualcuno più vecchio di lui e il matrimonio di breve durata.

Non è abile nell'incontrare persone a livello sociale e la maggior parte delle sue esperienze eterosessuali sarebbero con prostitute. Per via della scarsa igiene delle prostitute al tempo e l’assenza di cure per le malattie veneree, potrebbe esserne stato infetto. Se infetto, questo avrebbe aumentato il suo odio e il disgusto per le donne.

Sarebbe percepito come una persona taciturna, solitaria, timida, leggermente ritirata, obbediente e pulita e ordinata nell'aspetto e sul lavoro. Beve nei pub locali e dopo qualche alcolico diventa più rilassato e trova più facile affrontare una conversazione. Vive o lavora nell'area di Whitechapel. Il primo omicidio sarebbe in prossimità di dove abita o del posto di lavoro. E’ stato notato che il London Hospital è a un isolato di distanza dal primo omicidio e come detto in precedenza in questa analisi ci aspetteremmo altri crimini violenti nelle vicinanze.

Gli investigatori lo avrebbero interrogato nel corso delle indagini e probabilmente la polizia ha parlato con lui in diverse occasioni. Sfortunatamente a quel tempo non c’era modo di correlare informazioni di questo tipo; pertanto è stato ignorato. Gli inquirenti e gli abitanti della zona avevano un’idea o un’immagine preconcetta di come Jack lo Squartatore dovesse apparire. A causa della credenza che apparisse strano o demoniaco, fu ignorato e/o depennato come potenziale sospetto.


Comportamento pre e post attacco


Prima di ogni omicidio, il soggetto si trovava in un pub locale a bere alcolici, allo stesso tempo abbassando le sue inibizioni. Poteva essere visto camminare per le vie di Whitechapel nelle prime ore della sera. Non cercava specificatamente un particolare aspetto in una donna; comunque non era un caso che uccidesse prostitute. Aveva la percezione di capire quando e dove attaccare le sue vittime. Potrebbero esserci state altre donne che hanno incontrato Jack lo Squartatore e che non sono state assalite perché il luogo non era abbastanza sicuro.

Il comportamento post-attacco potrebbe aver incluso il ritorno in un area dove potesse lavarsi le mani dal sangue e togliersi i vestiti. Non ci aspettiamo che si infilasse nelle indagini della polizia o che fornisse informazioni sbagliate.

Jack lo Squartatore cacciava le sue vittime di notte. Quando non ne trovava un’altra, tornava nei luoghi dove aveva ucciso le sue vittime precedenti. Se le vittime venivano sepolte nella zona, avrebbe visitato i luoghi delle sepolture delle sue vittime nelle prime ore del mattino allo scopo di rivivere i suoi omicidi da libidine.

Jack lo Squartatore non si sarebbe suicidato dopo l’ultimo omicidio. In genere quando crimini di questo genere cessano è perché è andato vicino ad essere identificato, è stato interrogato dalla polizia o è stato arrestato per crimini di altro genere-. Come asserito in precedenza in questo rapporto, saremmo stupiti se Jack lo Squartatore smettesse all’improvviso. Comunque abbiamo visto questo succedere in passato e di solito è stato per i motivi sopra elencati.


Tecniche investigative e/o prosecutive


Sarebbe stato opportuno interrogare Jack lo Squartatore nelle prime ore del mattino. Si sentirebbe più rilassato e al sicuro nel confessare gli omicidi. Si sentirebbe più rilassato nell’esprimersi scrivendo le suo motivazioni per uccidere delle donne. Non sarebbe visibilmente scosso o agitato se accusato direttamente degli omicidi. Comunque sarebbe psicologicamente e fisiologicamente stressato se affrontato con il fatto che si è sporcato con il sangue delle vittime. Jack lo Squartatore credeva che gli omicidi fossero giustificati e che stava solo rimuovendo oggetti deperibili, come fossero pattume.

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