venerdì 30 novembre 2018

Mark Sohn - Sherlock Holmes and the Whitechapel Murders

Tra i pastiche letterari più recenti che vedono Sherlock Holmes indagare sugli omicidi di Jack lo Squartatore si trova il romanzo di esordio dello scrittore britannico Mark Sohn intitolato Sherlock Holmes and the Whitechapel Murders pubblicato nel 2017. Del libro esiste anche una traduzione italiana pubblicata nel 2018 con il titolo Sherlock Holmes - L'assassino di Whitechapel.

Come è ovvio il racconto è narrato dal punto di vista del dottor Watson che accompagna Holmes nella sua indagine, lo spunto narrativo non è sicuramente originale visto che l'omicida di Whitechapel e il detective nato dalla fantasia di Arthur Conan Doyle si sono incontrati decine di volte in film e romanzi, tuttavia Mark Sohn riesce a dare un tocco di originalità alla sua opera aggiungendo alla trama una vasta cospirazione che è però molto lontana da quella reale o massonica che si trova spessissimo in questo tipo di fiction, come ad esempio nel celeberrimo film Murder By Decree del 1979. Sohn aggiunge anche una dose di violenza e depravazione che non trovano riscontro in nessun altra opera del genere. La figura di Holmes descritta dall'autore è comunque abbastanza aderente a quella dei romanzi del canone, con un Holmes in grado di ricorrere alle mani e all'azione per risolvere molte situazioni.

L'autore intreccia il lavoro di Holmes con quello della polizia vittoriana e tra i personaggi del romanzo troviamo infatti Donald Swanson, Robert Anderson e Frederick Abberline, i cui rapporti con Holmes sono spesso tesi. Sohn attinge anche da alcuni espedienti narrativi copiati dal film per la TV Jack the Ripper del 1988 con Michael Caine, come il fatto che non sia possibile coprire a piedi la distanza tra Berner Street (luogo dell'uccisione di Elizabeth Stride) e Mitre Square (luogo dell'uccisione di Catherine Eddowes) nel tempo che ebbe a disposizione l'assassino nella notte del double event e che questo comporti che gli assassini erano più persone che si spostavano con una carrozza (in realtà i due luoghi distano poco più di un chilometro, distanza che si percorre a piedi a passo normale in meno di un quarto d'ora).

In alcuni passi l'autore lascia andare un po' troppo la sua fantasia portando Holmes e Watson ad affrontare situazioni completamente assurde e proprio per questo il romanzo perde un po' di attrattiva, e la conclusione a cui giungono gli inquirenti è completamente irrealistica (anche se questo non è necessariamente un difetto, visto che si tratta comunque di un'opera di fantasia).

In sintesi questa prima opera di Mark Sohn, che ha all'attivo anche un secondo volume intitolato The Absentee Detective che vede ancora Sherlock Holmes protagonista, è un buon romanzo che regala qualche ora di divertimento e qualche spunto originale nonostante il tema sia stato utilizzato dagli autori apocrifi di Holmes innumerevoli volte. Tuttavia avrebbe potuto essere più breve togliendo qualche parte meno realistica; così resta un buon libro che sicuramente perde il confronto contro tanti altri usciti negli ultimi anni.

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