sabato 9 settembre 2017

Il diario di James Maybrick

An English translation is available here.

Nel 1992 fu reso pubblico da Mike Barrett, disoccupato ex commerciante di rottami metallici di Liverpool, un testo manoscritto che rappresenterebbe il diario personale di Jack lo Squartatore; il nome dell'autore non compare da nessuna parte, ma si evince dal contesto che si tratterebbe di James Maybrick, commerciante di cotone di Liverpool nato nel 1838 e morto nel 1889 probabilmente dopo essere stato avvelenato dalla moglie.

Barrett non ha mai spiegato in modo esaustivo dove sia stato conservato il documento tra la morte del presunto autore e la sua pubblicazione, dapprima sostenne che gli venne regalato da un amico in un bar e poi cambiò versione dicendo che fu la moglie di Barrett (che lo avrebbe custodito per decenni) a darlo all'amico affinché lo consegnasse a Mike.

Il testo fu pubblicato in un libro intitolato The Diary of Jack The Ripper: the discovery, the investigation, the debate, corredato da un'analisi dalla scrittrice Shirley Harrison che ne sostiene l'autenticità. L'editore del libro della Harrison, Robert Smith, è l'attuale proprietario del manoscritto e concorda con la scrittrice.

Il diario narra la vita di James Maybrick e descrive in dettaglo i cinque omicidi di Whitechapel da lui commessi. Maybrick all'epoca della vicenda fu considerato completamente estraneo ai fatti, mai la polizia indagò su di lui né si trovano altri documenti che lo indicano come sospettato. L'uomo fa parte della lista dei sospettati moderni solo sulla base di questo diario.

Sul testo sono stati svolti numerosi esami per la datazione che hanno dato risultati contrastanti, non portando a una risposta definitiva. Tuttavia basta leggere il testo per accorgersi che contiene assurdità ed errori fattuali in abbondanza. Anzitutto Maybrick non abitava a Londra, e quindi non si capisce perché avrebbe scelto Whitechapel per compiere i propri omicidi; in secondo luogo l'uomo non aveva una conoscenza approfondita della zona, che invece il vero Squartatore doveva avere necessariamente. Inoltre al tempo degli omicidi Maybrick aveva cinquant'anni, mentre il profilo dello Squartatore (ad esempio quello redatto dal'agente dell'FBI John Douglas) suggerisce che l'assassino avesse tra i 20 e in 40 anni.

Oltre a queste considerazioni va notato che il libro contiene errori che l'assassino non poteva compiere. Dice ad esempio che dopo aver asportato i seni di Mary Kelly li posò sul comodino accanto al letto, ma questo non corrisponde al vero: in realtà uno dei seni fu trovato sotto la testa della donna e l'altro ai suoi piedi insieme al fegato.

L'autore del manoscritto sostiene anche di essere l'autore di molte delle lettere inviate alla stampa o alla polizia durante il periodo degli omicidi di Whitechapel, ma oggi la gran parte dei ricercatori sostiene che quelle missive fossero dei falsi.

Uno degli indizi proposti da chi crede all'originalità del diario è che l'assassino avrebbe scritto FM sul muro accanto al cadavere di Mary Kelly con il sangue di quest'ultima; le lettere sarebbero le iniziali della moglie di Maybrick, Florence Maybrick, ad indicare che l'uomo rivide la moglie in Mary Kelly mentre la uccideva. Francamente questa asserzione è oltre il ridicolo, nelle immagini proposte le due lettere sembrano essere solo colate di sangue sul muro senza una forma precisa. Si tratta evidentemente di un caso di pareidolia. Inoltre vorremmo sapere quale uomo si riferirebbe alla moglie usando anche il cognome.

Nel 1995 Barrett confessò in due affidavit che il testo del diario era un falso creato da lui e dalla moglie, ma ritrattò poco dopo aggiungendo confusione a una situazione già abbastanza intricata.

A settembre di quest'anno Robert Smith ha pubblicato un libro che proverebbe l'autenticità del diario. Non abbiamo ancora letto il testo di Smith, ma è più che ovvio che il diario è un falso, e nemmeno dei migliori; quand'anche Smith avesse dimostrato che il diario risale all'epoca vittoriana al massimo può giungere alla conclusione che James Maybrick fosse un mitomane che si è attribuito opere che non ha compiuto.

In estrema sintesi, basta una lettura al diario per capire che ci troviamo di fronte a un falso. James Maybrick può essere tranquillamente escluso dalla lista dei sospetti.


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