martedì 24 gennaio 2017

Il profilo di Jack lo Squartatore secondo l'agente speciale dell'FBI John Douglas

Pubblichiamo sul nostro blog la traduzione italiana del profilo dello Squartatore scritto nel 1988 dall'agente dell'FBI John Douglas.

Il testo è stato tradotto e pubblicato con il permesso dell'autore.

Ringraziamo John Douglas per la sua cortesia.

Il profilo di Jack lo Squartatore dell'agente speciale dell'FBI John Douglas

giovedì 12 gennaio 2017

Il graffito di Goulston Street

La mattina del 30 settembre 1888 dopo il ritrovamento dei cadaveri di Elizabeth Stride e Catherine Eddowes, l'agente di polizia Alfred Long rinvenne un pezzo di grembiule appartenente a Catherine Eddowes nell'atrio di un complesso residenziale tra i numeri 118 e 119 di Goulston Street. Il brandello di grembiule era stato strappato da quello che la Eddowes indossava e gli strappi sui due lembi combaciavano; il pezzo ritrovato a Goulston Street era sporco di sangue e materiale fecale, probabilmente espulso dalle viscere della vittima durante l'aggressione. La spiegazione più ovvia del ritrovamento del pezzo di grembiule in quella zona è che lo Squartatore nell'allontanarsi da Mitre Square (luogo dell'uccisione della Eddowes) si sia fermato nell'atrio di Goulston Street per pulire il coltello e le proprie mani con il brandello di grembiule per poi abbandonarlo a terra in un angolo.

Il portone all'interno del quale è stato trovato il brandello è molto stretto ed angusto, come si può vedere anche dalle immagini attuali disponibili su Google Street View, e pertanto molto buio nel cuore della notte. Numerose immagini sono presenti anche sul sito Casebook.org.

Accanto al posto del ritrovamento l'agente Long trovò una scritta a gesso su un muro di mattoni. Secondo quanto riportato da Long il testo del graffito era The Juwes are the men That Will not be Blamed for nothing. Negli anni i testimoni hanno riportato diverse versioni del testo quali The Juwes are not The men That Will be Blamed for nothing, The Juwes are the men who will not be blamed for nothing, The Jews are the men that won’t be blamed for nothing e The Jewes are not the men to be blamed for nothing. Di ciascuna di queste esistono diverse varianti in base a quali lettere vengano scritte in maiuscolo. Il rapporto ufficiale del sovrintendente della Polizia Charles Warren (immagine accanto) riporta la prima versione come riferita da Long

Quale che fosse il preciso testo originale e tenuto conto degli errori di grafia, il significato dovrebbe essere Gli ebrei sono gli uomini che non saranno accusati per niente.

Secondo quanto riportato dal libro Jack the Ripper - The Facts di Paul Begg, le lettere maiuscole erano alte circa due centimetri (tre quarti di pollice) e le minuscole erano più piccole in proporzione; pertanto tutte le ricostruzioni cinematografiche che mostrano scritte notevolmente più grandi e interamente in stampatello maiuscolo sono grossolanamente sbagliate (il fotogramma sotto è tratto dal film del 1988 di David Wickes Jack the Ripper, tradotto in italiano come La Vera Storia di Jack lo Squartatore).


Philipp Sudgen nel suo volume The Complete History of Jack the Ripper sostiene che si possano dare tre spiegazioni relativamente alla presenza di questo graffito. La prima è che si tratti di un evento slegato all'omicidio, che banalmente il graffito fosse presente prima che lo Squartatore gettasse il pezzo di grembiule e che non abbia alcun legame con quanto accaduto. La seconda è quella di prendere il messaggio alla lettera e di ritenere che lo Squartatore fosse ebreo e che stesse indicando alla polizia la propria appartenenza, magari per vantarsi del proprio successo. La terza è quella di ritenere che lo Squartatore non fosse ebreo e che abbia scritto quel testo sul muro per sviare le indagini.

Una quarta e poco realistica versione fu proposta da Stephen Knight nel suo celebre libro Jack the Ripper: The Final Solution: Knight sostiene che Juwes sarebbe il nome collettivo che indica Jubela, Jubelo e Jubelum, cioè i tre presunti assassini del personaggio immaginario massonico Hiram Abif. Tuttavia Paul Begg chiarisce che questa teoria è del tutto folle perché il nome collettivo con cui sono noti Jubela, Jubelo e Jubelum nella massoneria del Regno Unito e degli Stati Uniti è Ruffians e non Juwes.

Purtroppo il graffito sopravvisse per un periodo molto breve perché il sovrintendente della polizia Charles Warren ne ordinò rapidamente la cancellazione per evitare che la scritta suscitasse odio razziale.

Il profiler dell'FBI John Douglas nel suo libro The Cases That Haunt Us sostiene che la teoria più probabile sia la prima tra quelle descritte da Sudgen anche perché è assurdo che lo Squartatore, che era braccato da chiunque in città, perdesse tempo prezioso nella propria fuga per scrivere un messaggio confuso che non avrebbe aiutato nemmeno la sua fama di assassino. Sudgen stesso invece propende per il fatto che la scritta sia stata fatta dall'assassino per depistare le indagini, anche perché non si capisce perché l'assassino avrebbe dovuto gettare il brandello proprio accanto a un graffito sul muro. A rigor di logica in realtà la posizione di Douglas appare più ragionevole, considerando il buio e le ridotte dimensioni della scritta, lo Squartatore potrebbe anche non aver visto il graffito. La stessa posizione è sostenuta da Martin Fido nel volume The Crimes, Detection and Death of Jack the Ripper.

Ma se accettiamo che il graffito sia slegato dagli omicidi, resta ancora una domanda a cui dare risposta: perché lo Squartatore ha gettato il pezzo di grembiule in un posto pubblico anziché portarlo via con sé ed evitare di lasciare un indizio? Del resto è ipotizzabile che avesse con sé una borsa in cui portava il coltello (o i coltelli, visto che Elizabeth Stride la stessa notte fu uccisa con un'arma diversa rispetto alla Eddowes) e che vivesse da solo. Una risposta plausibile potrebbe essere che durante l'omicidio si sia sporcato le mani con gli escrementi della Eddowes e dovette quindi pulirsi al più presto e liberarsi dello strumento che aveva usato.

martedì 10 gennaio 2017

Le lettere dello Squartatore

Durante il periodo di attività di Jack lo Squartatore la polizia, i giornali ed altre personalità ricevettero centinaia di lettere da parte di persone che si spacciavano per l'omicida. Gran parte di queste (se non tutte) sono ritenute dei falsi scritti da millantatori. Elenchiamo di seguito le più note.


Dear Boss

La lettera inizia con le parole Dear Boss ed è datata 25 settembre 1888, il timbro postale recava la data del 27 settembre. Fu ricevuta dalla Central News Agency lo stesso giorno riportato sul timbro e inoltrata a Scotland Yard il 29 settembre. La lettera è firmata Jack the Ripper e costituisce la prima volta che tale nome viene utilizzato; essendo la lettera comunemente ritenuta un falso va notato che il nome con cui è conosciuto il serial killer non è stato definito dall'assassino stesso ma da un millantatore. Alcuni ricercatori ritengono che la lettera sia autentica perché menziona il taglio del lobo auricolare della vittima successiva, cosa effettivamente accaduta a Catherine Eddowes, tuttavia è probabile che i danni inferti all'orecchio della Eddowes siano stati accidentali.

Saucy Jacky

Il timbro è datato 1 ottobre e la missiva fu ricevuta alla Central News Agency lo stesso giorno. Menziona il double event, cioè il doppio omicidio commesso nella notte tra il 29 e il 30 settembre, e questo spinge alcuni ricercatori a ritenere la lettera autentica, tuttavia fu scritta a inviata più di 24 ore dopo i fatti quando giornalisti e abitanti del luogo conoscevano già i dettagli. Nel testo l'autore si riferisce a sé stesso come Saucy Jacky e si firma di nuovo come Jack the Ripper.

From Hell

Fu ricevuta il 16 ottobre da George Lusk, leader del Whitechapel Vigilance Committee (gruppo di volontari che eseguivano un servizio di vigilanza per le strade del quartiere), insieme a un pezzo di rene conservato nel vino. Il testo della lettera, in cui non compare la firma Jack the Ripper, inizia con From Hell e nel prosieguo dice che il pezzo di rene appartiene a Catherine Eddowes (a cui l'omicida ne aveva veramente rimosso uno) e che il pezzo mancante è stato dall'assassino fritto e mangiato. Tra gli esperti dell'epoca e di oggi non c'è unità di vedute sul fatto che il pezzo di rene appartenesse davvero alla Eddowes, secondo alcuni si tratta addirittura di un rene animale e non umano. Tra le lettere dello Squartatore è quella che gli esperti ritengono avere la maggiore probabilità di essere autentica.

La lettera di Openshaw

Dopo aver ricevuto la lettera From Hell, il rene fu portato per una verifica all'attenzione del famoso chirurgo Thomas Horrocks Openshaw che asserì che secondo la sua opinione l'organo era umano. Il 28 ottobre anche Openshaw ricevette una lettera firmata Jack the Ripper che faceva riferimento al rene analizzato promettendo di inviare al medico altri brandelli di interiora dalle prossime vittime. Generalmente è ritenuta un falso.

lunedì 9 gennaio 2017

Le vittime successive a quelle "canoniche"

Mary Jane Kelly è comunemente ritenuta l'ultima vittima di Jack lo Squartatore, tuttavia altre donne furono uccise a Whitechapel in condizioni simili dopo la Kelly e ad oggi non è noto se anche queste possano essere considerate vittime dello stesso serial killer o no.


Rose Mylett

Trovata strangolata il 20 dicembre del 1888 a High Street. Non presentava segni di lotta, si tratta probabilmente di morte accidentale o suicidio dovuto anche allo stato di ebbrezza.

Alice McKenzie

Trovata morta nelle prime ore del 17 luglio del 1889 a Castle Alley. La donna aveva la carotide recisa con due tagli da sinistra a destra e l'addome mutilato, anche se in misura minore rispetto a quanto fatto dallo Squartatore sulle vittime "canoniche". Ad oggi non è noto se si tratti di un omicidio dello Squartatore o di un fatto slegato in cui l'omicida ha imitato il modus operandi del noto serial killer per sviare la indagini.

Il torso di Pinchin Street

Il 10 settembre 1889 il torso di una donna fu ritrovato a Pinchin Street. Il cadavere non fu mai identificato e probabilmente l'omicidio fu commesso altrove e il torso gettato in Pinchin Street. Questo omicidio fa probabilmente parte dei Thames Torso Murders compiuti da un altro serial killer attivo a Londra contemporaneamente a Jack lo Squartatore.

Frances Coles

Frances Coles fu trovata moribonda da un agente di polizia a Chamber Street nelle prime ore del 13 febbraio 1891 con la gola recisa da tre tagli. La donna morì poco dopo. E' possibile che l'agente di polizia abbia messo in fuga l'assassino il quale non ha potuto finire la propria opera di mutilazione del cadavere.

domenica 8 gennaio 2017

Le vittime precedenti a quelle "canoniche"

Nei mesi precedenti alla morte di Mary Ann Nichols molte donne furono uccise in circostanze poco chiare tra le vie di Whitechapel. E' possibile che tra queste vi fossero altre vittime di Jack lo Squartatore, ma è impossibile affermarlo con certezza. Due di queste in particolare vengono comunemente indicate come possibili vittime dello Squartatore antecedenti alle cinque "canoniche".


Emma Elizabeth Smith

Fu aggredita nelle prime ore del 3 aprile 1888 all'incrocio tra Osborn Street e Brick Lane. Nonostante le ferite riportate nell'aggressione riuscì a camminare fino a casa, morì all'ospedale il giorno seguente. L'analisi medica accertò che un corpo contundente le era stato infilato nella vagina fino a bucarle il peritoneo. Emma Smith fu probabilmente vittima di una gang di strada e non dello Squartatore.


Marta Tabram

(nome da nubile Marta White) Fu trovata cadavere il 7 agosto del 1888 nelle prime ore del giorno in George Yard (oggi Gunthorpe Street). Uccisa con 39 coltellate al collo e al corpo. Il cadavere giaceva supino con i vestiti sollevati oltre la vita. Al di fuori delle cinque "canoniche" è la più probabile tra le vittime di Jack lo Squartatore.

mercoledì 4 gennaio 2017

Le cinque vittime "canoniche"

Non c'è unità di opinione tra gli studiosi e gli inquirenti su quali e quante siano state le vittime dello Squartatore. Generalmente viene comunque indicato un gruppo di cinque prostitute uccise tra l'estate e l'autunno del 1888 come vittime "canoniche".


Mary Ann Nichols

(detta Polly, nome da nubile Mary Ann Walker) Mary Ann Nichols fu la prima delle cinque vittime "canoniche" e fu rinvenuta cadavere alle 3:40 di notte del 31 agosto del 1888 dal cocchiere Charles Allen Lechmere, raggiunto poco dopo da un secondo cocchiere chiamato Robert Paul, a Buck's Row (oggi chiamata Durward Street). La donna fu ritrovata con la gonna sollevata fino allo stomaco, la gola tagliata due volte da sinistra a destra e l'addome mutilato e tagliato in vari punti.


Annie Chapman

(nata Eliza Anna Smith) Ritrovata cadavere alle 6 del mattino dell'8 settembre del 1888 davanti al numero 29 di Hanbury Street. Anche lei, come Mary Ann Nichols, aveva la gola recisa da due tagli e l'addome aperto, in questo caso lo Squartatore rimosse anche l'utero della donna.


Elizabeth Stride

(nome da nubile Elizabeth Gustafsdoter) Elizabeth Stride fu la prima delle due donne uccise nella notte tra il 29 e il 30 settembre del 1888. Fu trovata morta in Henriques Street da Louis Diemschutz, dipendente di un club poco lontano, che entrò nella via alla guida della propria carrozza. L'unico danno inferto alla donna fu lo sgozzamento, l'assenza di ferite all'addome è causa di dubbio da parte di qualche studioso relativamente al fatto se la Stride debba essere considerata una delle vittime di Jack lo Squartatore. Ad esempio, Donald Rumbelow sostiene che questa debba essere espunta dalla lista, mentre il profiler dell'FBI John Douglas ritiene più probabile che l'omicidio della Stride sia opera dello Squartatore.


Catherine Eddowes

Il cadavere di Catherine Eddowes fu trovato 45 minuti dopo quello di Elizabeth Stride a Mitre Square da un passante chiamato Joseph Lawende. La donna aveva la gola tagliata e il ventre aperto da cui erano stati asportati il rene sinistro e parte dell'utero. Alle 3 della stessa notte il grembiule della Eddowes fu trovato nell'atrio di un complesso residenziale Goulston Street sporco di materiale fecale. Sul muro accanto al grembiule fu trovato il graffito recante la scritta The Juwes are the men that Will not be Blamed for nothing. Su ordine della polizia la scritta fu cancellata in breve tempo, ad oggi non è noto se sia legata all'omicidio di Catherine Eddowes o no.


Mary Jane Kelly

Comunemente ritenuta l'ultima vittima dello Squartatore fu ritrovata cadavere il 9 novembre alle 10:45 del mattino da un uomo incaricato dal padrone di casa di andare a riscuotere l'affitto dell'appartamento al numero 13 di Miller's Court, traversa di Dorset Street. Fu l'unica delle vittime dello Squartatore ad essere ritrovata in un luogo chiuso. Il corpo della donna fu smembrato e mutilato in varie parti.