domenica 9 dicembre 2018

Jack lo Squartatore - articolo di TV Sorrisi e Canzoni, numero 43 del 1989 di Giovanni Pianetta

Nota: Riportiamo di seguito il testo integrale di un articolo pubblicato sul numero 43 di TV Sorrisi e Canzoni del 1989 scritto dal giornalista Giovanni Pianetta in occasione della messa in onda su Canale 5 del film Jack the Ripper (tradotto il italiano con La Vera Storia di Jack lo Squartatore) del 1988, con Michael Caine. L'articolo è da noi pubblicato con il permesso dell'autore Giovanni Pianetta che ringraziamo per la sua cortesia e disponibilità.


JACK LO SQUARTATORE


ESTATE 1888: UN UOMO SI AGGIRA PER LE STRADE DI LONDRA. PORTA UN MANTELLO NERO E UN CILINDRO: HA CON SÉ UNA BORSA E, DENTRO, UN COLTELLO AFFILATISSIMO.

Potremo finalmente vedere in Tv la pellicola girata due anni fa, con uno straordinario Michael Caine nel ruolo dell'ispettore Abberline, che fu incaricato delle indagini. Sebbene in caso non venne mai ufficialmente risolto, gli sceneggiatori, basandosi su documenti dell'epoca, si dicono convinti di aver scoperto chi fu l'orrendo criminale che, in 10 settimane, massacrò 5 prostitute per poi sparire nel nulla. Ce lo riveleranno nella sequenza finale.


Aiuto! Sta per tornare Jack lo Squartatore. Ma niente paura, approderò solo sul piccolo schermo, domenica 22 e lunedì 23 ottobre, in onda su Canale 5, e ci terrà inchiodati in poltrona, sequenza dopo sequenza, fino al clamoroso e inaspettato finale. Non sarà solamente la pelle d'oca alta due dita o la naturale voglia di dare una soluzione al giallo a tenerci avvinti, perché saremo altrettanto affascinati dall'accurata, meticolosa ricostruzione della Londra di fine secolo; quelle ricostruzioni storiche, per intenderci, in cui le produzioni inglesi sono maestre.

E ancor più in questa occasione, visto che, nonostante siano passati cento anni, le imprese di «Jack the Ripper», lo Squartatore appunto, come lui stesso si firmava, restano il caso più insoluto, misterioso e inquietante di tutta la storia del crimine in Inghilterra. E forse non silo d'Inghilterra.

All'epoca, tutta la stampa europea ne parlò; la questione divenne una questione di Stato. E non certo metaforicamente, come ben spiega il film. Basti pensare che numerosi personaggi coinvolti erano introdotti a corte e che, addirittura, corsero voci anche sul principe Alberto Vittorio, nipote della regina.

La storia di Jack ebbe ufficialmente inizio all'alba di venerdì 31 agosto 1888, quando una giovane prostituta alcolizzata venne rinvenuta sgozzata in una strada del quartiere di Whitechapel, il quartiere dei diseredati, nell'East End londinese.

A dir la verità, già in primavera due donne che «lavoravano» lungo i vicoli di Whitechapel erano state sgozzate, ma la polizia aveva pensato a una vendetta di protettori. A questo punto, però, fu chiaro a tutti che un solo omicida, armato di un micidiale coltello, s'aggirava nottetempo tra le bettole e gli innumerevoli bordelli del distretto, per adescare le sue vittime.

Pochi giorni dopo, l'8 settembre fu la volta di Annie Chapman a essere massacrata e orrendamente mutilata. Il 30 settembre, Jack fece l'«en plein»: venne sgozzata Elizabeth Stride e, sempre per strada, a 500 metri di distanza, ecco un altro cadavere, quello di Catherine Eddowes, completamente sventrato.

Le indagini, fin dall'inizio, furono affidate all'ispettore di Scotland Yard Frederick Abberline. Ma, mentre Londra era ormai preda di un'isteria crescente e mentre sorgevano «comitati di vigilanti», la polizia, in realtà, brancolava nel buio. Più di 600 poliziotti vennero mobilitati per seguire il caso; pare che la stessa regina Vittoria tempestasse di telegrammi lord Salisbury, il primo ministro. Eppure Jack non solo continuava a sfogare la sua follia, senza movente alcuno se non il suo personale odio verso le prostitute, ma addirittura mostrò la sua voglia di diventare un personaggio.

Subito dopo il primo omicidio, avviò una fitta corrispondenza con la polizia. Lettere spesso scritte col sangue, in cui dava dettagli delle sue atroci imprese, addirittura le anticipava, per poi concludere con la solita firma: «Jack the Ripper».

Un giorno, il capo dei vigilanti si vide recapitare per posta una scatolina con dentro un rene dell'ultima vittima e un messaggio personale: «Acchiappami se ti riesce!».

Come non pensare che, proprio in Italia, in quel di Firenze, cento anni dopo il fantasma di Jack si è «reincarnato» in qualcuno affetto dalla sua stessa follia? Come ricorderete, dopo l'ultimo omicidio avvenuto il 15 agosto del 1985 a San Casciano Val di Pesa (FI) contro due giovani turisti francesi, anche il mostro di Firenze, che aveva infierito con un coltello sul corpo dell'uccisa, inviò per posta un pezzo del suo corpo al sostituto procuratore della Repubblica che stava indagando sul quel [sic] duplice omicidio con un messaggio di aperta sfida.

Leggete cosa scrisse Jack: «Su e giù per la maledetta città / la polizia la caccia mi dà / ma è come voler vuotare / con un cappello il Tamigi o il mare. / Non ho tempo di dirvi perché / un assassino è nato in me / ma sappiate, e il tempo confermerà, / che sono un pilastro della società». Quest'ultimo verso fece pensare a qualche personaggio importante e si cominciò a dire che il nipote della regina, il giovane Alberto Vittorio, era un frequentatore dei bordelli di Whitechapel (e il pettegolezzo si rivelò fondato).

La notte del 9 novembre, Jack abborda la giovane Mary Jane Kelly e si fa portare nella sua stanzetta il mattino dopo quel posto è diventato un macello, purtroppo nel senso letterale del termine: sangue in abbondanza e il corpo di Mary Jane sventrato. Il capo della polizia rassegna le dimissioni. Ma, inaspettatamente, Jack scompare per sempre e le indagini, in maniera inesplicabile, si arrestano: scompaiono documenti, vengono distrutti appunti. Pare certo che qualcuno manovrò perché la vera identità del criminale non fosse mai scoperta.

Questo film Tv di David Wickes, costato ben 13 miliardi di lire, promette di svelare il segreto. Il regista, proprio nella prima sequenza, spiega di aver avuto accesso a fonti segrete, ma Scotland Yard lo ha smentito.

Quale che sia la verità, la pellicola è stata senz'altro uno dei modi con cui gli inglesi, che hanno il gusto del macabro, hanno «festeggiato» il centenario di quella spaventosa vicenda. Pensate che a Londra si può fare un tour dal titolo «Sulle orme di Jack», organizzato con tanto di guida, per le strade di Whitechapel. Intanto, altre ricostruzioni scritte sono arrivate in libreria, portando cosi a oltre 200 i volumi sul caso (i film sono già una ventina).

Manie britanniche a parte, godetevi questo straordinario Michael Caine nei panni di Abberline e non chiedetevi se il «suo» finale sia quello giusto. Nel dubbio, il mito continua.