Il 16 ottobre del 1888 George Lusk, capo del Whitechapel Vigilance Committee ricevette un pacco inviato il giorno prima avvolto in carta marrone. Il pacco conteneva una lettera e un pezzo di rene, probabilmente umano, conservato sotto spirito. Il mittente affermava di essere lo Squartatore e sosteneva di inviare insieme alla missiva un pezzo del rene asportato a Catherine Eddowes, uccisa nella notte tra il 29 e il 30 settembre 1888, aggiungendo il macabro dettagli di aver fritto e mangiato la restante metà. Lusk sostenne che per quanto l'organo fosse ripugnante non si trattava di un rene umano, ma di pecora e che la lettera e il suo insolito allegato fossero uno scherzo di cattivo gusto.
Il rene fu sottoposto alla verifica del dottor Openshaw del London Hospital che, secondo quanto riportato dal libro The Complete History of Jack the Ripper di Philipp Sugden, sostenne che si trattava di un organo umano sottratto ad un individuo adulto, di cui non sapeva identificare il sesso, che soffriva di abuso di alcolici. Openshaw non fu in grado di specificare da quanto tempo fosse stato rimosso dal corpo. Dopo Openshaw, il rene fu sottoposto anche al controllo del chirurgo della polizia Frederick Gordon Brown che confermò che si trattasse di un organo umano, ma per via della totale assenza di tracce di decomposizione sosteneva che non fosse stato tenuto sotto spirito per più di una settimana e quindi era estremamente improbabile che si trattasse dell'organo rimosso alla Eddowes. Tuttavia va notato che al rene in questione era attaccato un pollice (due centimetri e mezzo) di arteria renale e nel corpo della Eddowes ne restavano due pollici (cinque centimetri); di norma la lunghezza dell'arteria renale è di tre pollici (sette centimetri e mezzo).
Negli anni a seguire numerosi esperti si sono pronunciati sull'autenticità del pezzo di rene ricevuto da George Lusk esprimendo opinioni diverse. Non è possibile stabilire con certezza quale sia la verità, ma va notato che nel caso in cui si propenda per la burla questa deve per forza essere stata perpetrata da qualcuno addetto alle autopsie che ha potuto avere accesso a un rene da prelevare. Tuttavia ancora Sugden fa notare che i reni rimossi durante le autopsie venivano conservati in formalina, e non sotto spirito; inoltre nessuno dei ricercatori che ha indagato sugli omicidi dello Squartatore in più di un secolo ha riportato di aver trovato denunce di organi sottratti negli ospedali.
Martin Fido nel volume The Crimes, Detection and Death of Jack the Ripper sostiene che data l'alta percentuale di false comunicazioni dallo Squartatore e dato che nessuno degli inquirenti credette all'autenticità dell'organo, questo era probabilmente falso. L'agente speciale del'FBI John Douglas nel libro The Cases That Haunt Us asserisce che sia impossibile oggi stabilire da un punto di vista medico se il rene sia autentico e no, ma sottolinea che la missiva From Hell è l'unica a non usare il nome Jack the Ripper nonostante la risonanza mediatica che questo aveva acquisito.
Ad oggi, la posizione di Douglas resta la più equilibrata: i dubbi restano forti in entrambe le direzioni.
Il rene fu sottoposto alla verifica del dottor Openshaw del London Hospital che, secondo quanto riportato dal libro The Complete History of Jack the Ripper di Philipp Sugden, sostenne che si trattava di un organo umano sottratto ad un individuo adulto, di cui non sapeva identificare il sesso, che soffriva di abuso di alcolici. Openshaw non fu in grado di specificare da quanto tempo fosse stato rimosso dal corpo. Dopo Openshaw, il rene fu sottoposto anche al controllo del chirurgo della polizia Frederick Gordon Brown che confermò che si trattasse di un organo umano, ma per via della totale assenza di tracce di decomposizione sosteneva che non fosse stato tenuto sotto spirito per più di una settimana e quindi era estremamente improbabile che si trattasse dell'organo rimosso alla Eddowes. Tuttavia va notato che al rene in questione era attaccato un pollice (due centimetri e mezzo) di arteria renale e nel corpo della Eddowes ne restavano due pollici (cinque centimetri); di norma la lunghezza dell'arteria renale è di tre pollici (sette centimetri e mezzo).
Negli anni a seguire numerosi esperti si sono pronunciati sull'autenticità del pezzo di rene ricevuto da George Lusk esprimendo opinioni diverse. Non è possibile stabilire con certezza quale sia la verità, ma va notato che nel caso in cui si propenda per la burla questa deve per forza essere stata perpetrata da qualcuno addetto alle autopsie che ha potuto avere accesso a un rene da prelevare. Tuttavia ancora Sugden fa notare che i reni rimossi durante le autopsie venivano conservati in formalina, e non sotto spirito; inoltre nessuno dei ricercatori che ha indagato sugli omicidi dello Squartatore in più di un secolo ha riportato di aver trovato denunce di organi sottratti negli ospedali.
Martin Fido nel volume The Crimes, Detection and Death of Jack the Ripper sostiene che data l'alta percentuale di false comunicazioni dallo Squartatore e dato che nessuno degli inquirenti credette all'autenticità dell'organo, questo era probabilmente falso. L'agente speciale del'FBI John Douglas nel libro The Cases That Haunt Us asserisce che sia impossibile oggi stabilire da un punto di vista medico se il rene sia autentico e no, ma sottolinea che la missiva From Hell è l'unica a non usare il nome Jack the Ripper nonostante la risonanza mediatica che questo aveva acquisito.
Ad oggi, la posizione di Douglas resta la più equilibrata: i dubbi restano forti in entrambe le direzioni.
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